Il dolore cronico nella neuropatia diabetica

La neuropatia diabetica (ND) è una complicanza comune e costante del diabete mellito (DM).

Il DM coinvolge circa il 5.9 % della popolazione mondiale e la sua prevalenza è in continuo e costante aumento. In Italia, il 6 % della popolazione dopo i 50 anni è affetto da DM, e tale percentuale sale al 20% dopo i 70 anni. Circa metà dei pazienti affetti da DM sviluppa nel corso della malattia una ND che si manifesta con dolore neuropatico nel 15-25% dei casi.

La ND aumenta il rischio di dolore cronico, cadute traumatiche, ulcerazioni cutanee, amputazioni e malattie cardiovascolari, impattando pesantemente sulla qualità di vita dei pazienti affetti e sul costo sociale della malattia.

I meccanismi dello sviluppo delle ND non sono ancora completamente chiariti e numerose sono le ipotesi ed i modelli proposti. La ND può manifestarsi con diversi quadri clinici e con disturbi che derivano dal coinvolgimento del sistema nervoso sensitivo, del sistema nervoso vegetativo o del sistema motorio.

Nel 50% dei casi, i sintomi sono simmetrici, coinvolgono gli arti in periferia e sono prevalentemente sensitivi, ma possono associarsi anche a deficit di forza. Tipicamente il paziente lamenta dolore che può essere costante o episodico e che descrive come bruciante, come da punture di spilli, a scosse, trafittivo, costrittivo o crampiforme; spesso il paziente lamenta parestesie alle mani e ai piedi (sensazione di intorpidimento e formicolii) e, camminando a piedi nudi, ha la sensazione che un cuscinetto si interponga tra la pianta del piede e il pavimento; percepisce inoltre una ridotta sensibilità tattile, simile alla sensazione di toccare gli oggetti attraverso un guanto, e questo si traduce in una difficoltà nello svolgimento di attività che coinvolgono i movimenti fini (manipolazione di piccoli oggetti, abbottonare/sbottonare la camicia ecc); più raramente il paziente lamenta una incertezza nella marcia.

Il paziente può lamentare anche una ridotta capacità di riconoscere stimoli termici e dolorifici e pertanto può tagliarsi o scottarsi senza rendersene conto. Tali sintomi, spesso, peggiorano di notte, interferendo con il riposo notturno.

Non esistono cure specifiche per trattare la ND, ma sono disponibili farmaci sintomatici per trattare il dolore neuropatico. Sicuramente, uno stile di vita salutare scandito da una dieta equilibrata e da una moderata attività fisica che aiuti a tenere sotto controllo la glicemia e a mantenere il giusto peso corporeo, escludendo altri fattori di rischio (fumo, alcool, eccessivo stress), è fondamentale per rallentarne la progressione e prevenirne le complicanze.

Nelle situazioni in cui le terapie farmacologiche falliscono per inefficacia, intolleranza o effetti collaterali, si possono prendere in considerazione le procedure di neuromodulazione elettrica del midollo spinale. Questo tipo di terapia consiste nell’impianto di un sistema di neurostimolazione che eroga delle correnti generanti un campo elettrico a livello delle vie di conduzione del dolore. Questi sistemi sono impiantati con tecniche di chirurgia mini-invasiva e in anestesia locale.

I dati presenti in letteratura mostrano che i pazienti impiantati con questi sistemi di neurostimolazione ottengono buoni risultati non solo in termini di miglioramento del dolore cronico neuropatico ma anche di miglioramento della capacità motoria. Un importante risultato viene ottenuto anche nel recupero di un buon livello di riposo notturno, che comporta, di conseguenza, un incremento del livello di qualità di vita per il paziente.

In questi ultimi anni lo sviluppo della bioingegneria sta portando risultati sempre più rilevanti grazie allo sviluppo di nuove modalità di stimolazione nel controllo del dolore cronico.

A cura del dott. Giuliano De Carolis, specialista in Terapia del dolore presso la Casa di Cura San Rossore.